23 novembre 2011

LE ORIGINI DELLA FONDAZIONE

Caro papà, ci hai fregati anche stavolta.

Sei riuscito ad andartene senza scalpore, senza lamentele, senza lunghe cure mediche che, lo sappiamo, non avresti mai sopportato.

Te ne sei andato quando cominciavi a imparare dive stavano le stoviglie, come funzionava la lavatrice e a ricordare quasi tutte le medicine da dare alla mamma… Avevi fatto un lavorone, lo sappiamo, ma non eri proprio tagliato per fare la colf…

Tu sei stato per tutti un professionista stimato, una persona onesta e di saldi principi, un uomo integerrimo.

Ma sei stato soprattutto il burlone, il dispettoso, quello pronto a dar soprannomi, a far battute, a strizzare l’occhietto vispo, a stuzzicare piccoli e grandi con lo stesso spirito buffonesco, strappando alla fine sempre una risata o almeno un sorriso a tutti.

Sei sempre stato un bel crostino, ma anche un sostegno incrollabile, una certezza. Per noi familiari, per i clienti, per gli impiegati. Serietà e risate, sostegno e staffilate, dosate in un mix difficile da riprodurre.

In questi due giorni le telefonate, le visite, i saluti per la strada hanno svelato a noi figli quanto era ampio il tuo mondo, e com’era variopinta la sua popolazione, ma tutti, dal farmacista all’amico del bar, dal compagno di caccia al comare muscolaio, dal collega commercialista al braccio destro nei campi, tutti ci hanno confermato un’enorme collettiva stima per quello che il mio padrino ha definito “un uomo giusto”.

Nel dolore questo ci rende orgogliosi, perché speriamo di avere ereditato questi valori da te e cercheremo di non deluderti.

Sappiamo che ogni “scappellotto” scherzoso che hai distribuito, ogni dispettuccio che hai fatto alle tue impiegate, ogni barzelletta in spezzino che raccontato al bar, e ogni aiuto generoso che hai dato in silenzio, non sono passati inosservati, e non saranno scordati.

Noi non ti scorderemo… testone, a volte scorbutico, attaccato a certe battute sempre ripetute, e  magari chiuso a tante novità, però sempre una roccia, una sicurezza e un riparo.

Grazie papà.